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Curiosità
by Alessandro Ferrauto

Joker, quale versione preferite?

Dicembre 1, 2019
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A detta della critica, Joker è uno dei migliori film dell’anno. Se avete visto il film, o anche soltanto il trailer, sapete già di cosa stiamo parlando, almeno in parte. Vediamo quindi quali canzoni e colonne sonore hanno caratterizzato la storia cinematografica di questo personaggio, antagonista per eccellenza del supereroe Batman.

Joker di Jack Nicholson

Il Batman di Tim Burton fu uno dei primi a lanciare una doppia colonna sonora: da una parte le musiche realizzate apposta da Denny Elfman, dall’altra le canzoni scritte da Prince. Entrambe ebbero un enorme successo. Questo Joker, interpretato da Jack Nicholson, imperversa in una turpe e gelida Gotham: uccide il suo vecchio boss volteggiando sulle note di Waltz to the death di Danny Elfman, getta soldi ai cittadini di Gotham al ritmo di Trust, ed imbratta il museo con Partyman, entrambe di Prince. È il buffone di corte, il clown impazzito, un pagliaccio che ride sguaiatamente alle sue stesse battute. Insomma, è l’anima della festa.

Joker di Heath Ledger

Il Joker di Heath Ledger è allo stesso tempo antitesi e parte completante di Batman. “Perché vuoi uccidermi?” chiede Batman “Io non voglio ucciderti! Che faccio senza di te? Torno a fregare i trafficanti mafiosi? No… Tu completi… me!” la sua risposta. Ne “Il Cavaliere Oscuro” di Christopher Nolan non c’è una vera e propria canzone che identifica il Joker, ma le musiche sono state curate da Hans Zimmer (autore delle colonne sonore di Pirati dei Caraibi, Interstellar e ilInception, giusto per citarne alcuni) e James Newton Howard, che avevano già collaborato nella realizzazione di Batman Begins. Il tema principale è quello di una lama che stride su di una corda, suono che secondo Zimmer viene automaticamente associato all’idea di anarchia, ma che noi sappiamo essere una tecnica molto usata dal compositore in svariati film.

Joker di Jared Leto

Christian De Sica direbbe “Ma che è ‘sta cafonata?” Suicide Squad, pellicola uscita nel 2016 e diretta da David Ayer, si fregia dell’accompagnamento musicale di Kehlani, cantante hip pop statunitense poco più che ventenne, con la sua imperdibile Gangsta. A differenza di quello di Heath Ledger, questo Joker, interpretato da Jared Leto, non suscita grande empatia, viene declassato a mafioso tamarro e ultra tatuato, quindi la sua sound-track non può essere altrimenti, nonostante qualche incursione dei Creedence Clearwater Revival e dei War.

Joker di Joaquin Phoenix

L’utilizzo di Rock N Roll Party II di Gary Glitter ha suscitato parecchie polemiche negli Stati Uniti. La possibilità, successivamente comunque smentita, che l’artista, condannato per abusi su minori e possesso di materiale pedopornografico, potesse guadagnare dalle royalties, aveva smosso l’opinione pubblica. Sia quel che sia, la scena con questa canzone è potentissima: la danza disperata e rabbiosa di Joker, su questa melodia cupa, ma accattivante, crea inevitabile empatia col pubblico.

La colonna sonora

Le musiche sono curate da Hildur Gudnadottir, violoncellista e compositrice islandese, già autrice della soundtrack di Chernobyl. Diciassette intensi e struggenti brani, della durata complessiva di poco più di mezz’ora, che accompagnano Artur nelle varie fasi del suo folle percorso, da quando accudisce la madre, all’incontro con un giovane Bruce Wayne, alla danza nello squallido bagno pubblico, per demonizzare e scacciare la paura del primo omicidio commesso. La versione di Jimmy Durante di Smile e That’s life di Frank Sinatra completano la cornice musicale, regalandoci un Joker drammatico, straziante e coinvolgente.

Qual è, quindi, la versione che vi è piaciuta di più? Scrivicelo qui sotto nei commenti e condivi il post se ti è piaciuto!

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Salerno è mia e la difendo

Settembre 10, 2019
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Devo dire che ho proprio avuto questa sensazione da quando ho ricominciato a frequentarne gli abitanti. Ognuno di loro contribuisce alla sua bellezza, alla sua grandezza. La protegge come solo chi ama davvero può fare.

C’è una sorta di patto segreto tra loro, tra chi vive quelle stradine che in giorni ventilati profumano di salsedine. Per chi ha vissuto anche solo per poche ore la città, definirà quello che sto per scrivere come una grande idiozia. Per me Salerno è una cittadina silenziosa. Non sto scherzando. Intendo dire che zitta zitta, lenta lenta, è riuscita a farsi spazio nello scenario internazionale. Ha dovuto sgomitare coi grandi colossi, sicuramente più famosi di lei, ma, aiutata dalla sua gente (mi piace definirla così), è venuta fuori per lo splendore che la caratterizza.

Sono rimasta estremamente colpita da quello che accade nello scenario musicale della città. I ragazzi, la gente per strada, tutti direi, sono follower come di un’unica grande playlist. A prescindere dal genere, che può piacere o meno, la gente di Salerno, la sua gente, la osanna così, rivalutando e apprezzando etichette locali indipendenti, ascoltando quasi solo ed esclusivamente cantanti salernitani.Il sostegno non arriva solo dal basso, ma anche a livello amministrativo gli enti locali spalleggiano le attività connesse alla musica, che molto spesso è legata a sport (altra grande passione salernitana) e cultura.

Mi vengono in mente un paio di esempi (e poi vi faccio due nomi, dueddue): il Bitsfestival e il Santa Teresa Beach Soccer. Io li definisco eventi di aggregazione, durante i quali la gente si sente parte di un’unica comunità, con valori condivisi, anche se provenienti da quartieri diversi (ci sono belle differenze, lo sappiamo) della stessa città.

Il primo è una rassegna di cibo, sport e musica organizzato dall’associazione BITS (Basket in The Street) con lo scopo di sensibilizzare la comunità attraverso la passione per lo sport.Il secondo (ci sono un po’ più legata, lo ammetto) è l’evento organizzato nel posto che io faccio conoscere a tutti i miei amici da fuori, il posto di aggregazione salernitano per antonomasia, lo definirei. Ti siedi e addirittura hai i brividi guardando tutta la gente che si riunisce per seguire una partita di beach soccer, meraviglioso! E anche gli organizzatori (appassionati da morire) hanno allargato la visione dell’evento sportivo verso orizzonti altri. Il 4 agosto, per esempio, c’è stata la finale del torneo e a chiudere l’evento una grande festa con il concerto dei rapper Morfuco e Tonico 70 (anche beatmaker), coppia artistica consolidata, ormai, da più di vent’anni. Che spettacolo!

Anche seduti a prendere una granita al chiosco a Santa Teresa ci si ritrova catapultati in un’atmosfera particolarissima, con la musica da casse a tutto volume che liberano suoni dialettali. E la gente canta. Tutti conoscono le canzoni di Capo Plaza, Peppe Soks, i già menzionati Morfuco e Tonico 70, solo per citarne alcuni, perché ogni persona presente vuole issare e sostenere la bandiera di Salerno. Ragazzi (e non) di quartiere che hanno portato avanti il loro sogno con tenacia e caparbietà e si sono fatti valere tra milioni di note che risuonano nel mondo della musica.


Una cosa è chiara.

Solo se si crede davvero in qualcosa, è possibile raggiungerla (se, poi, arriva il calore della “tua gente” ancora meglio).

I torment(on)I dell’estate

Settembre 3, 2019
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L’estate sta finendo, cantavano i Righeira. A dire il vero, è finita da un pezzo. L’autunno ha portato via il caldo afoso, le vacanze, il mare e tutte queste belle cose, ok ve ne diamo atto. Ma l’arrivo della nuova stagione ha anche decretato anche la fine delle sofferenze musicali di quelli che, come noi, non sono particolarmente avvezzi ai tormentoni estivi, in cui si parla, ma guarda un po’, di infatuazioni fulminanti, in cui ci si giura amore eterno per poi dimenticarsi il giorno dopo del nome del/la concupito/a, di feste in spiaggia che durano tutta la notte, dove il coma etilico è dietro l’angolo, di vacanze, mare, tintarella, nessi e connessi.


Per quanto questi pezzi non brillino per fantasia, finiscono ineluttabilmente per entrare nelle nostre teste, e ci ritroviamo inermi a canticchiarle in modo distratto mentre siamo in auto, fermi al semaforo rosso. A quel punto, il danno è fatto: il tormentone non ce lo schioderemo più dalla mente.


In attesa della fase n. 2 dei tormentoni, ossia quando per Natale verranno tirati fuori dalle loro celle frigorifere e scongelati Michael Bublé e Mariah Carey, andiamo a vedere di cosa stiamo per liberarci. Finalmente? L’avete detto voi, eh…

Amore e Capoeira – Takagi & Ketra feat. Giusy Ferreri

Non c’è due senza tre: due estati fa la nostra Giusy rincorreva il suo innamorato da Milano a Bangkok, passando da Londra e da Roma, l’anno scorso cercava l’amore nella favelas, probabilmente dopo aver dilapidato una fortuna in biglietti aerei. Quest’anno è stata ancora più selvaggia, tra il cielo e la savana…

Ostia Lido – J-Ax

Rimaniamo in tema vacanze low cost: l’ex cantante degli Articolo 31 (quanto ci mancano) sogna Portorico, ma confessa alla sua dolce metà che, in sua compagnia, anche Ostia Lido è una meta da non sottovalutare. Ci piace immaginare la conversazione. “Amore, andiamo a Portorico?” “No cara, insieme a te va bene anche Ostia Lido” “Ah…”

Playa – Baby K

Il tormentone estivo n.1 di quest’ultima estate, a nostro avviso. La bionda rapper si fa prendere la mano dall’ermetismo ungarettiano, ed elimina completamente i verbi dal ritornello. La musica, la playa, la notte, la fiesta, e il motivetto ci è già entrato in testa. E abbiamo fatto pure la rima baciata, tiè!

Tequila e San Miguel – Loredana Bertè

La leonessa del rock italiano, a cui siamo tutti un po’ affezionati, anche quest’estate risponde presente all’appello. A differenza della maggioranza delle altre hit di questo periodo, Tequila e San Miguel è una canzone decisamente malinconica, ma dal ritmo immancabilmente reggae. A bordo piscina, la Bertè mischia Tequila con San Miguel. Aspetterà le canoniche due ore prima di fare il bagno?

Maradona y Pelè – Thegiornalisti

La band romana ci ripropone uno dei più grandi, se non il più grande, dilemma calcistico della storia: chi è il più forte tra Maradona e Pelè? Tommaso Paradiso pensa ai campioni che trascorrono le loro vacanze a Ibiza, ma essere poveri fa molto indie, e quindi lui gira in boxer di notte per il salotto di casa, forse per lo spaghetto di mezzanotte. Una piccola osservazione, da vecchio quale sono: ok che la moda del momento è quella di sbiasciare le parole, ma a volte proprio non si capisce che cosa stia dicendo.

Calipso – Charlie Charles (with Dardust) ft. Sfera Ebbasta, Mahmood e Fabri Fibra

Il gotha della trap e del rap italiano unisce le forze, per cantare di un ragazzo che trascorre le sue giornate tra i vicoli di Napoli. Che novità! Il risultato non ci entusiasma, però ammettiamo di essere un po’ prevenuti verso questo genere musicale. La parte finale del ritornello dice “ora ricorda dov’è il tuo cuor”, ma sembra dire CUAR. Il no no no di Sfera con l’autotune ci indispettisce, come un palo colpito a porta vuota.

Arrogante – Irama

Canzone che mi è stata più volte dedicata dopo qualche discussione con amici. Arrogante è la classica canzone estiva, con ritmo, melodia e testo perfettamente intercambiabile con mille altre canzoni, di cui per fortuna non conosciamo l’esistenza.

Calma – Pedro Capò, Farruko

Due anni fa, qualunque emittente radiofonica trasmetteva Despacito un giorno sì e l’altro pure. Anche quest’estate, i Portoricani spadroneggiano. Farruko e Pedro Capò curano la propria anima andando in spiaggia (non mi dire) e pure Alicia Keys casca nel trappolone del reggaeton. Il momento in cui vengono citati Fonsi e Despacito è memorabile.

Con Calma – Daddy Yankee

Ebbene sì: Calma e Con Calma sono due canzoni diverse. Ci ho messo un po’ a realizzarlo. In preda ad un attacco sfrenato di fantasia, Daddy Yankee decide di maltrattare “Informer” di Snow, pezzo cult per chi è nato agli inizi/metà degli anni ‘80. Insomma, se ne sentiva proprio il bisogno.

Taki Taki – Dj Snake ft. Selena Gomez, Ozuna, Cardi B

Báilame como si fuera la última vez: il tema del “Facciamo questa cosa come se non ci fosse un domani” viene sovente proposto nelle hit estive. Essendo in giro da Ottobre dell’anno scorso, Taki Taki rientra per il rotto della cuffia nella categoria dei tormentoni, ma ha comunque svolto egregiamente il suo compito, ossia quello di affliggerci per tutta la stagione.

Margarita – Elodie, Marracash

Per onestà intellettuale, dobbiamo dire che questa canzone non ci dispiace in senso assoluto. Non ci fa impazzire eh, però si fa ascoltare tranquillamente. Sempre per onestà intellettuale, non fingeremo che la bella Elodie non influisca sul giudizio complessivo. I dubbi sull’amore, sulla monogamia e un hangover da paura sono i temi imprescindibili per una canzone del genere. Niente di nuovo all’orizzonte, comunque.

Mambo Salentino – Alessandra Amoroso, Boomdabash

Alessandra Amoroso dice che quando cammina per strada sente l’estate che c’è nell’aria. Eh grazie, ci sono 40 gradi all’ombra. Evidentemente i consigli di Studio Aperto non sono stati ascoltati. La ragazza che balla come se il mondo la guardasse, lei che chiede a lui di scappare via, l’estate in Salento è fore te capu, sono le tre del mattino e ancora si balla. Un grande classico insomma. Da bravo bradipo quale sono, io alle undici solitamente sto già sbadigliando…

Dove e Quando – Benji e Fede

Il nostro viaggio in questo turbinio dantesco si conclude con il duo modenese. Il principale ingrediente di questo articolo è stata la sincerità e anche stavolta ammetto una mia grave lacuna: prima di scrivere questo articolo, non avevo mai sentito questa canzone. Ma durante un aperitivo con amici, mi viene fatto notare che un pezzo sui tormentoni estivi senza Benji e Fede è come una carbonara senza guanciale.

E noi una carbonara senza guanciale mica ce la mangiamo…

1 Comment
    TodayMusic says: Accedi per rispondere
    Dicembre 1st 2019, 5:51 pm

    Quale versione di Joker vi è piaciuta di più? Scrivilo qui nei commenti!

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